“…e quindi (ri)uscimmo a riveder le stelle” e’ il titolo di una conferenza
pubblica sul problema dell’inquinamento luminoso che l’Ass.ne Scientifica Astronomica
Pegasus terra’ a Bagnoregio sabato 5 Luglio 2003, alle ore 17:30, presso
la Sala del Vescovado in p.zza Cavour.
Relatori saranno l’Avv. Mario Di Sora, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Campo Catino (FR) e presidente della
sezione Italiana dell’International Dark-Sky
Association (l’ass.ne mondiale piu’ famosa per la lotta all’inquinamento
luminoso) e l’Arch. Andrea Vagni, Presidente dell’Ass.ne Pegasus ed esperto di inquinamento
luminoso.
Il famoso verso con cui si concludono le tre le cantiche di Dante, rende bene l'idea
riguardo i danni provocati da questo ultimo e ulteriore fenomeno inquinante presente
ormai in tutti i centri urbani (dopo quello atmosferico, acustico ed elettromagnetico).
Da sempre sensibile ai temi cari alle “cose” del cielo e quindi anche alla loro
salvaguardia e protezione, l’Ass.ne Pegasus è stata tra le promotrici della legge
regionale del Lazio n.23 del 13/04/2000, riguardo le norme per la riduzione e la
prevenzione dell’inquinamento luminoso.
Ma cos’è l’inquinamento luminoso?
È la diffusione verso l’alto di tutta quella luce artificiale notturna che va a
rischiarare la volta celeste, invece che ad illuminare verso il basso il manto stradale
o l’edificio di particolare rilevanza storico-artistica.
Cosa provoca tutto ciò?
La scomparsa della visione notturna delle stelle, così come si possono ammirare
nei cieli di montagna o in aperta campagna lontano dai centri abitati, e un notevole
enorme dispendio energetico.
È quindi un problema con una duplice ricaduta: a) una ambientale e culturale, visto
che il cielo notturno e’ la seconda meta’ dell’ambiente in cui viviamo quotidianamente,
dopo la terra; b) una prettamente energetica. E quest’ultima ci riguarda particolarmente
da vicino, in questi giorni estivi di black out elettrici, a macchia di leopardo,
che hanno interessato l’intera penisola italiana. Il problema energetico e’ uno
di quei tabu’ che la politica italiana non ha mai voluto affrontare seriamente e
con progetti, anche di ricerca, a lungo termine.
Un modo per iniziare a risolverlo e’ anche quello di illuminare meglio le nostre
citta’, adottando dei semplici e moderni accorgimenti come l’installazione di sistemi
di illuminazione cosiddetti cut-off. Le lampade gestite dalle Amministrazioni Pubbliche
in Italia sono circa 8 milioni. Occorre ricordare che sono potenzialmente 8 milioni
di stufe elettriche: le nostre città in estate sono sempre più calde anche a causa
di questi impianti. Gli studi fatti sull’argomento in ambito nazionale e internazionale,
hanno messo in evidenza che modificando le regole di comportamento fino ad ora adottate,
si può ottenere una migliore illuminazione a terra, una riduzione considerevole
delle spese energetiche (stimato nell’ordine del 30/40%) e come risultato un adeguato
rispetto per l’ambiente. Nel nostro Paese è stato pertanto presentata al Senato
una Proposta di Legge (n. 751) "Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad
uso di illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento luminoso" la quale,
quando verrà adottata, farà risparmiare una cifra dell’ordine di 300/500 miliardi
delle vecchie lire all’anno, di costi energetici.
E nel Lazio?
Nella nostra regione sarebbe sufficiente che le Amm.ni Pubbliche rispettassero e
facessero rispettare la legge regionale n.23 del 13/04/2000, di cui tra breve sarà
disponibile anche il piano attuativo.
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